BREVE STORIA DI MUSLONE

Nelle "Cronache del Ducato di Milano sulla Riviera del Garda nel 1400" e da alcune pagine dell'Archivio Parrocchiale salvate dalla dispersione nel 1759 e da tutti i trattati che rievocano la storia di Gargnano e del suo territorio, risulta come il Comune di Muslone abbia sempre avuto una propria sorte, diversa da quella dei vicini. Mentre la Riviera era dominata dalla repubblica di Venezia, Muslone si mantenne come un'isola, una posizione strategica importantissima fedele ai Visconti, signori di Milano.

Muslone, infatti, fu costruita fra il 1400 ed il 1500. Era un paese indipendente.

Rappresentazione del borgo di Muslone raffigurata nella chiesa di San Matteo.

Poi, nel 1500 divenne feudo dei conti di Lodrone, che lo presero con la forza e i discendenti, attraverso due o tre famiglie, lo vendettero, nel 1800, alla famiglia Bertolini.

Stemma araldico dei conti di Lodrone, inciso su un mobile antico conservato in un'abitazione privata a Muslone.

Vi era un castello - fortezza, ora distrutto, ma che è ancora rappresentato nel quadro di S. Rocco in un altare della parrocchia. Esiste ancora un massiccio palazzo con i resti della scuderia atta ad ospitare cavalli e carrozze e vi era pure il palazzo dei Medalli, poi passato agli Zecchini, dove era insediato il comune che pare avesse dei sotterranei ed uno scantinato per nascondervi le ricchezze del paese e salvare la popolazione in caso di incursioni nemiche.

Negli atti amministrati dei commissari del comune di Muslone, che sono conservati negli archivi storici del castello Sforzesco di Milano e che risalgono al 1400 figurano i nomi delle principali famiglie del luogo in quell'epoca, come i Razzi, i De Franceschi, gli Zecchini, i Comboni ed i Bertolini, ma la famiglia dei Medalli ebbe i personaggi più illustri ed importanti. I conti de Medalli si estinsero nel 1400 con una Marolfa, figlia del celebre Matteo, che andò sposa ad uno Zecchini. Questi Zecchini pare provenissero dalla Valle di Ledro, dove possedevano diritti feudali; uno dei rami di tale famiglia si trasferì a Milano dove, presso la corte dei Visconti, godette larghi favori e privilegi, tanto che una della famiglia si sposò con un componente della famiglia dei Medalli di Muslone ed ebbe diversi figli.

Muslone, tra il 1400 ed il 1500 fece un patto con i Visconti milanesi, che consentì al paese, in cambio dell'intervento a favore dei Visconti in caso di guerra, di mantenere la propria indipendenza. La pace durò parecchi anni, poi venne la guerra contro i Veneziani, che in pochi mesi conquistarono tutta la Riviera Bresciana, ma Muslone resistette per 14 anni.

Fra i componenti della famiglia Medalli, si distinsero Maffeo e Matteo Zecchini de Medalli. Il primo ingegnoso e geniale fu nominato ancor giovane medico personale del duca Filippo Maria, conquistandone la più completa fiducia. Il secondo fu celebre per l'incarico avuto in un'ambasciata di Milano presso la Repubblica di Venezia per definire alcune contese sui confini territoriali. Nel corso dell'ambasciata, Matteo Zecchini prese le parti dei Visconti, che lo ricompensarono, il 23 giugno 1421 con il godimento delle terre di Muslone con il palazzotto destinato alle riunioni della comunità. Egli ebbe il merito di scoprire ed utilizzare le famose "pietre di Marmer" sotto il monte Denervo. Questo marmo rossastro servì nel 1400 per pavimentare la chiesa di Muslone, per le gradinate degli spalti della chiesa di Tignale e di Limone. Lastre di questo marmo furono trasportate anche a Milano (su carri trainati da buoi) per stipiti e portali del castello, essendo considerata questa pietra più dura e pregevole di quella di Verona e di altre cave.

Un altro fratello di Matteo Zecchini de Medalli fu celebre per la sua capacità nell'organizzare le grandiose partite di caccia dei Visconti, alle quali partecipavano tutti i sovrani d'Europa nei territori lombardi soggetti alla loro dominazione. Si cacciavano centinaia di cinghiali, cervi, caprioli, animali di palude ed ogni specie di uccelli.

Guidone Visconti, nel 1435, lo nominò consigliere di corte ed egli si impegnava a procurare al duca, in segno di stima e di gratitudine, i falchi che si catturavano nelle montagne rocciose dell'alto Garda, che servivano per la falconeria, arte preferita per la caccia dei Visconti. Recentemente furono ritrovati nel castello sforzesco dei falchi imbalsamati, in nicchia d'argento ed ornati di anelli d'oro, con la dicitura della loro provenienza da Muslone.

Nell'agosto del 1451 vi fu la disfatta eroica dei ghibellini Milanesi ad opera dei guelfi Veneziani, guidati dal prode Conte Paride di Lodrone.

Dopo l'invasione della famiglia dei Lodrone, che si impadronirono di Muslone e che fecero vendetta contro i fedeli sudditi dei Visconti, anche gli Zecchini non ebbero più traccia, ma si ritiene che gli attuali rappresentanti possano discendere dai famosi Zecchini de Medalli.

Il tre dicembre 1680, la contea di Muslone è trasferita per vendita del conte Niccolò Lodrone al Conte Silvio Buccellini di Brescia. Il 5 aprile 1780 i Buccellini vendono la contea di Muslone al Conte Vincenzo Cigola di Brescia. Il 28 dicembre 1880, i conti Cigola vendono a loro volta la terra della contea di Muslone alla famiglia Bertolini, mantendo comunque il titolo nobiliare di Conti di Muslone.

In un articolo dello storico Fossati, socio dell'Ateneo di Salò, pubblicati nel 1890, sulla Riviera Storica Lombarda, si dice che nè conti Bernini di Gargnano, nè Bettoni di Bogliaco, nè gli Archetti di Campione, nè le altre più nobili famiglie di Tignale e Tremosine ebbero nel 1400 personaggi tanto celebri ed illustri quanto gli Zecchini de Medalli nella storia della Riviera del Garda.

 

 

 

 

 

 

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